Il compito della religione e della morale.
Spesso ci rendiamo conto che non è facile seguire e soprattutto mettere in atto ciò che c’invita a fare la religione e anche la morale; ciò è sempre colpa della nostra debolezza?
Non proprio, anzi oso affermare che se seguissimo alla lettera quanto c’invita a fare, potremmo fare degli errori anche gravi. Facciamo un piccolo esempio: se aiuto una persona in difficoltà, posso avere due reazioni: mi ringrazia sentitamente oppure approfitta della mia bontà; nel primo caso il mio aiuto è stato posititvo; nel secondo, è stato negativo ed avrà conseguenze spiacevoli.
Quest’esempio spiega che il compito della religione e della morale è di stimolare a far del bene, ma non all’infinito, tutto ha un limite e per capirlo è sufficiente il buon senso. Infatti se consideriamo una qualsiaisi idea a 360°, potremo notare che solo per la metà è positiva, per l’altra diventa negativa.
Oggi, ancora non abbiamo capito questo concetto anche se tante buone idee democratiche degli anni 60′ e 70′ hanno avuto conseguenze negative dopo il 90′; ad esempio il potere sindacale ha fortemente favorito i lavoratori di quel periodo, ma ha messo in difficoltà quelli che sono venuti dopo.